Il dolore di spalla

Il dolore di spalla, che può estendersi al collo e/o al braccio, non così spesso nasconde una patologia, come la periartrite, o deve avere origine traumatica , come la lussazione. Ma dunque se non ci sono stati traumi, se non siamo ancora nella patologia (altrimenti si saprebbe e non è l’argomento trattato qui!) , di cosa si tratta? E’ un campanello d’allarme che ci racconta che siamo nella prima fase di uno squilibrio . Di sicuro, la spalla viene usata troppo poco o viene usata male. Perché quando viene usata troppo, fa soffrire…ma sappiamo almeno perché!

La scapola-omerale, le due ossa che insieme compongono l’articolazione della spalla, gode di una grandissima possibilita’ di movimento, la più ampia del corpo umano. Per ottenere ciò, il corpo ha scelto un piatto (la glena) ed una sfera (la testa omerale). Per lo scopo, ottima scelta direi, ma a discapito della stabilita’, che viene esclusivamente assicurata dai tessuti molli.

I legamenti e la capsula articolare sono definite strutture passive. I muscoli ed i tendini sono strutture attive, nel senso che oltre che ad eseguire un dato movimento, sono chiamati in causa perché quest’ultimo avvenga in modo ottimale. Con una biglia che rotola su di uno specchio la sincronizzazione deve essere perfetta, si parla di sinergia muscolare. Alcuni muscoli agiscono direttamente sull’omero ed altri direttamente sulla scapola. Mentre alcuni eseguono un dato movimento, altri fissano un segmento perché quel movimento vada a buon fine. E’ una meraviglia di ingegneria ma un lavoro in cui nessun componente può venire meno.

Quando un muscolo non svolge il suo compito correttamente, difficilmente i colleghi possono sostituirlo, siamo nella prima fase: il fastidio. La sintomatologia può essere localizzata in un ampia zona che si estende dal tratto cervicale e dorsale fino al braccio o avambraccio. E non sempre la zona sofferente corrisponde al muscolo “pigro”. In questa prima fase, possiamo fare due ipotesi:

La prima è che la spalla viene usata troppo poco per eseguire alcuni movimenti ed alcuni muscoli non si ricordano più come farli e perdono…il ritmo! Quante volte al giorno portiamo completamente la mano tesa verso l’alto? Quante volte ci grattiamo fra le scapole…passando da sopra?..passando da sotto? Etc… Il mio consiglio è di eseguire dolcemente e lentamente, senza forzare, per tre minuti, tre volte al giorno, TUTTI  i movimenti che ci permette di fare la nostra spalla/braccio.

La seconda ipotesi è che manteniamo delle contrazioni muscolari quando non dovremmo. Pochi muscoli sono concepiti per contrarsi a lungo durante la giornata, molti sono concepiti per contrarsi per un dato lavoro per poi rimanere rilassati fino alla prossima chiamata. Per i nostri atteggiamenti posturali, alla scrivania per esempio, e la tensione mentale che facilmente scarichiamo nella zona spalle-cervicale, non ci accorgiamo di mantenere delle contrazioni muscolari che alla lunga mandano in sofferenza il muscolo e non gli permettono più di respirare… Stesso consiglio di prima, eseguire dolcemente e lentamente, senza forzare, per tre minuti, tre volte al giorno, tutti i movimenti che ci permette di fare la nostra spalla/braccio e prendere coscienza delle nostre tensioni accorgendosi, prima di avere fastidio, che siamo in tensione.

Cinque giorni di piacevoli esercizi e dovremmo ottenere una remissione. Altrimenti, consultiamo un professionista senza lasciar correre. Spesso si ha bisogno di pochi incontri in cui i muscoli vengono manipolati a dovere per poi ripartire ed applicare i consigli dati.  E, non dimentichiamo di respirare…è un ottimo rilassante per i muscoli e non solo!

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